Meglio sideman… o band leader?

Per un professionista intenzionato a fare musica da professionista è più facile lavorare con sideman o come band leader? Chiariamo fin da subito che questi due termini indicano due tipi di musicisti professionisti molto diversi tra loro, sia come compiti sia come atteggiamento.

Obiettivo del post:

  • spiegare le scelte di chi non si accontenta di suonare per gli altri (per un capo, magari cafone e con limiti musicali)
  • incoraggiare a formare gruppi seguendo le proprie passioni musicali
  • criticare chi si lamenta perché c’è poca richiesta di musicisti

 Il sideman (o come lo vuoi chiamare) è colui che suona seguendo gli ordini, le direttive del leader del gruppo, appunto il band leader. Sicuramente partire lavorando solo come strumentista è utilissimo per fare esperienza, inoltre ci sono molte più possibilità di trovare gruppi con cui suonare, soprattutto se sei pianista o bassista.

E invece mettersi in gioco come gestore di un gruppo presenta diverse difficoltà, soprattutto al giorno d’oggi. Per fare il band leader servono una serie di conoscenze musicali, relazionali e commerciali diverse dal semplice side man.

Chi vuole suonare in un gruppo già formato, basta che sappia suonare il proprio strumento e abbia una minima capacità di interagire con il gruppo con cui suona ed è a posto, o quasi. Se sei bravo in queste due cose ti puoi spendere sul mercato e riuscire molto bene.

Invece fare il leader di un gruppo richiede delle responsabilità che non sempre i leader si prendono, ma che sono fondamentali. Sicuramente quella di gestire psicologicamente il gruppo, cosa sempre molto complicata, seguire le questioni economiche connesse ai cachet, trovare le situazioni dove potersi esibire, occuparsi della scelta del repertorio, curare gli arrangiamenti e così via.

Non basta autodefinirsi band leader per esserlo veramente! La cosa più importante è quella di far sì che il gruppo esca dalla cantina e abbia occasione di suonare, ricevendo un equo compenso per quello che sta facendo. Questo fa sì che il musicista leader, oltre a dover essere in grado di suonare bene, deve essere in grado di organizzare le prove, far funzionare il gruppo e trovare le date.

Vendere il gruppo diventa effettivamente la cosa più importante per chi vuole avere un gruppo a proprio nome. Puoi avere la band più “bussa” del mondo, ma se non la promuovi e non trovi occasioni di concerto non ti servirà a niente… e farai anche un grosso torto al pubblico! Certo trovare le date è la cosa più difficile ma anche qui esiste una soluzione che si chiama posizionamento. Posizionamento significa lavorare in modo tale che, se si cerca un gruppo con una determinata caratteristica che coincide con la tua, il tuo gruppo risulta uno dei più importanti, se non il più importante in quella categoria.

Essere band leader non è da tutti, anzi sicuramente vuol dire complicazioni in più, ma se le cose ingranano significa anche tante soddisfazioni in più. Tutto dipende dal carattere delle persone, se hai il fuoco dentro e senti questa forza, non puoi fare altro che lavorare per raggiungere questo obiettivo. Anche se suoni uno strumento meno tipico da band leader come basso o batteria. Tra i più grandi in assoluto al mondo in queste categorie, ti ricordo tra gli altri Marcus Miller, Dave Holland, Jack DeJohnette e i compianti Buddy Rich e Jaco Pastorius….

Mente aperta a tutti!

Sideman o bandleader

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