Questo concetto che porto avanti da tempo è molto importante e ha un’applicazione pratica fondamentale.
L’idea alla base è che tutti sono in grado di sentire l’emozione della musica. Certo, a seconda del livello culturale e delle circostanze del momento, c’è chi la interpreta in un modo e chi in un altro, ma tutti sono in grado di provare le emozioni che dà la musica. Quello che invece non tutti sono in grado fare, è di capirne le caratteristiche specifiche, gli elementi che la compongono, e in particolare gli eventuali problemi tecnici.
Per capire questo concetto, si può fare un parallelo con la relazione tra medico e paziente. Il paziente ha un dolore che il medico può sentire emotivamente, ma oltre a ciò il medico ha bisogno di capire quali sono le caratteristiche specifiche di questo dolore, per individuare gli aspetti che possono essere migliorati e le cose che invece devono essere eliminate. Deve essere in grado di fare un’indagine precisa rispetto al problema che il paziente ha segnalato in maniera generica o poco precisa, e successivamente individuare la cura più adatta per quel problema.
Un bravo musicista deve avere questo stesso tipo di abilità. Deve essere in grado di lasciarsi trasportare dall’emozione della musica come un normale ascoltatore, e allo stesso tempo deve avere l’orecchio allenato e la capacità, sviluppata attraverso un lavoro di educazione, di riconoscere le caratteristiche di ciò che sta ascoltando e trovare le soluzioni se qualcosa non funziona perfettamente (esattamente come deve fare il dottore).
Un musicista serio non può permettersi di ascoltare un brano musicale o un gruppo e dire “non funziona” o “non mi piace” come se fosse un normale ascoltatore. Deve essere in grado di andare più a fondo ed essere preciso, ad esempio “non mi piace perché la parte ritmica non è efficace, l’armonia non è sviluppata bene, il cantante non ha la giusta intonazione” ecc., e trovare una soluzione per risolvere il problema. Questo sarebbe il lavoro tipico del vero professionista, esattamente come lo deve essere per un medico serio, che non può limitarsi a dire al paziente “mi spiace, dai che passa…”, ma deve impegnarsi a individuare sintomi e cause, per poi rimuovere o migliorare il problema.
Quindi il musicista serio deve avere una serie di strumenti, esattamente come il medico, per trovare tutte le soluzioni di cui c’è bisogno. Chiaramente come ci sono medici più specializzati su certi argomenti che non su altri e medici generici che servono per dare un inquadramento generale del problema, anche i musicisti possono approfondire più certi aspetti di altri.
Ma la differenza tra professionisti e ciarlatani è nell’atteggiamento. Il musicista vero deve avere un rapporto completo, approfondito con la musica. Non deve trascurare i particolari e non può limitarsi a una valutazione dell’aspetto puramente emotivo e superficiale, più accettabile da parte del pubblico. Deve sapere di avere una grande responsabilità!
Menta aperta a tutti!